Sarah, Lo zio crolla. "L'ho strangolata, il cadavere è in un pozzo"

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*miriam
view post Posted on 7/10/2010, 11:31







Sarah, Lo zio crolla. "L'ho strangolata, il cadavere è in un pozzo"

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Ha detto agli inquirenti. "L'ho strangolata in una cantina, quindi ho bruciato i vestiti e gettato il cadavere in un pozzo". Così la triste vicenda di Sarah Scazzi giunge all'epilogo. I carabinieri dalla tarda serata di ieri ne cercano il cadavere nelle campagne tarantine. A guidarli la confessione fatta da suo zio, Michele Misseri, nel corso di un interrogatorio- fiume durato tutta la giornata nel comando provinciale dei carabinieri di Taranto. L'uomo è in stato di fermo. La ragazzina di 15 anni sparì il 26 agosto scorso. Il corpo di Sara si trova non lontano dalla contrada in cui l'uomo, lo scorso 29 settembre, ritrovò in circostanze ritenute poco credibili il cellulare della giovane. Fu quella la prima, vera traccia di lei dopo oltre un mese dalla scomparsa.

MAMMA A CHI L'HA VISTO La mamma di Sara, Concetta Serrano, ha appreso delle ricerche del corpo della figlia mentre era in collegamento in diretta con il programma di Rai 3 'Chi l'ha visto?' al quale partecipava dall'abitazione di Michele Misseri, lo zio della giovane scomparsa e che è tuttora trattenuto dai carabinieri. Quando le voci si sono fatte insistenti la conduttrice, Federica Sciarelli, ha chiesto alla donna se non preferisse allontanarsi dalla casa. Concetta ha risposto: "E' meglio", e accompagnata da uno dei suoi avvocati ha lasciato l'abitazione.

LA VICENDA DEL CELLULARE Misseri, con un compagno di lavoro, aveva ripulito un uliveto dalle foglie secche. L'indomani - dichiaro' agli investigatori - accortosi di aver lasciato sul campo un cacciavite, vi aveva fatto ritorno e tra la cenere aveva trovato il cellulare semibruciato di Sara privo della batteria e della carta sim. La versione suscito' sorpresa per la coincidenza che fosse stato proprio un parente stretto a ritrovare il telefonino. Oltre a zio Michele, i militari hanno ascoltato ieri per ore anche le dichiarazioni di sua moglie, Cosima Spagnolo, e della figlia maggiore Valentina, sorella di Sabrina, la cugina che la quindicenne di Avetrana doveva incontrare per andare al mare il 26 agosto scorso e nella casa della quale non e' mai arrivata.

LUNGO INTERROGATORIO I tre componenti della famiglia Misseri erano stati convocati in caserma quali persone informate sui fatti. Ad ascoltare i loro racconti il procuratore di Taranto, Franco Sebastio, e i pm titolari dell'inchiesta, il procuratore aggiunto, Pietro Argentino, e il sostituto procuratore Mariano Buccoliero.
Il ritrovamento del cellulare di Sarah, a oltre un mese dalla scomparsa, fu ritenuto un vero e proprio depistaggio. Qualcuno sostenne che forse era intenzione di qualcuno mettere in difficolta' zio Michele perche' l'apparecchio, la sera prima, non era stato notato, e collocato in modo da non distruggerlo, vicino alle stoppie ma non all'interno.

LA SCOMPARSA IL 26 AGOSTO È racchiusa in 12 minuti la vicenda della scomparsa di Sara Scazzi, avvenuta il 26 agosto scorso ad Avetrana, un centro di settemila anime a pochissimi chilometri dal litorale ionico tarantino. Della quindicenne si hanno notizie certe fino alle 14.30, quando Sarah esce da casa per raggiungere l'abitazione della cugina, Sabrina Misseri, di 22 anni, che l'aspetta per andare al mare. Le tracce si perdono definitivamente alle 14.42, quando il cellulare di Sara viene spento e non sarà mai più riacceso. La mamma della giovane ha sempre pensato e detto che Sarah era stata rapita. La quindicenne è stata cercata in questi giorni anche anche nelle cave, nei casolari, nei canali e nei pozzi. Il teste-chiave di questa storia è sempre stata Sabrina Misseri, a casa della quale Sara praticamente viveva. Sara e Sabrina erano amiche per la pelle. La ricostruzione dei fatti è stata confermata dai riscontri ottenuti dai militari attraverso i tabulati e le celle telefoniche. Sarah esce da casa alle 14.30. Poichè non ha credito sul cellulare, comèè sua consuetudine fa uno squillo convenzionale sul telefonino della cugina per dirle che sta arrivando. Da via Verdi (vico secondo), dove abita Sara, a via Grazia Deledda, dove vive Sabrina, occorre camminare per 5-600 metri. Bisogna percorrere un serpentone di strade, deserte per la calura estiva, alla periferia della città. Dopo aver ricevuto lo squillo alle 14.30, Sabrina alle 14.35 viene raggiunta sotto casa sua dall'amica Mariangela che guida l'auto con la quale le tre ragazze devono raggiungere il mare, il 'Villaggio Aurorà che si trova sulla strada per la vicina San Pietro in Bevagna. Sabrina vede che Sarah non arriva e chiede all'amica se l'ha incontrata per strada. «Non ho visto nessuno», le risponde Mariangela. Sabrina si preoccupa subito perchè Sara solitamente impiega cinque minuti per arrivare a casa sua. Afferra il cellulare e chiama la cuginetta. Il telefono squilla per cinque-sei volte, poi la chiamata viene respinta e scatta la segreteria telefonica. Sabrina non si dà per vinta. Ricompone il numero ma questa volta il cellulare di Sara è spento.









Fonte: www.leggo.it

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