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B_NORM  
view post Posted on 9/4/2010, 07:39 by: *miriamReply




Giochi per gatti
Divertimento assicurato

Stimolare la voglia di giocare di un gatto non è difficile. In commercio ci sono tantissimi giochini creati appositamente per far divertire Micio (alcuni ripieni di erba gatta, il cui profumo attira i mici), come ad esempio i gettonatissimi topini o altri piccoli animaletti. Se hai voglia, però, puoi creare tu dei giochi divertenti per il tuo gatto spendendo pochissimo o anche niente. Qualche esempio: una pallina da ping pong - sconsigliata se vivi in condominio e hai vicini al piano di sotto che potrebbero non gradirne il rumore - un rocchetto di filo vuoto, un mezzo guscio di noce ben svuotato, una scatola da scarpe dentro cui infilarsi (tutti i padroni di gatti sanno che un micio non può resistere alla tentazione di infilarsi in qualsiasi scatola o busta lasciata incustodita).

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Quando crei un gioco per il tuo gatto, evita di utilizzare oggetti appuntiti o che si possano rompere con facilità in piccoli pezzi che il tuo micio potrebbe ingoiare rischiando di soffocare. Lo stesso vale per materiali come lana o pelliccia, spugne o oggetti di gomma morbida che può essere rotta dalle unghie ddel pelosetto. Se poi riesci a fabbricare tanti giochini diversi, ricordati di non darli al tuo gatto tutti insieme: mettine via un po' e lasciane solo qualcuno a sua disposizione, così da potergli proporre delle alternative e tenere la noia sempre lontana.

http://donnolatizia.myblog.it/a


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L'angolo dei nostri amici animali
Comments: 0 | Views: 58Last Post by: *miriam (9/4/2010, 07:39)
 

B_NORM  
view post Posted on 17/2/2010, 09:29 by: *miriamReply



Border Collie, il cane più intelligente

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L’origine del Border Collie è poco nota. Ha avuto origine tra la Scozia e l’Inghilterra, da cui il nome “border” (confine); l’etimologia della parola “collie” invece è più incerta. Tre sono le ipotesi: secondo alcuni deriva da “Coleius” (fedele, in gallese), secondo altri da “coley” (nero), oppure più semplicementa deriverebbe da “colley”, una razza di pecore scozzesi.

Un’affascinante teoria sostiene che il Border Collie discenda dai cani da pastore da renna giunti in Scozia con l’invasione dei Vichinghi. Fatto sta che il Border Collie, dall’indole ubbidiente e addestrabile con facilità, è stato selezionato per secoli con l’intenzione di assecondare la sua attitudine al lavoro. Col passare del tempo, è diventato il perfetto ausiliare del pastore, addestrato per guidare e proteggere i greggi. Nonostante sia entrato ufficialmente nella cinofilia internazionale solo qualche tempo fa, il Border Collie è abbastanza diffuso e conosciuto in Europa anche per le numerose partecipazioni televisive e cinematografiche.

Questo cane così “lavoro dipendente” ha una grande resistenza ed è capace di sostenere lunghi sforzi. E’ di media-piccola taglia, ben proporzionato e molto elegante nel portamento e nelle linee del corpo. La sua figura è armonica. I colori sono tutti ammessi, ma il bianco non deve mai essere il colore predominante; il tipo più diffuso è il bianco-nero.

Passando al carattere va detto che prima di essere ammesso alle esposizioni, esistevano solo esemplari da lavoro, tanto che era sconsigliato come cane da compagnia. Tuttavia combinando i due caratteri, border collie da lavoro (molto spinto psicologicamente, pelo corto e abbastanza snello) e border collie da esposizione (carattere molto tranquillo, a pelo lungo e più in carne) si è ottenuto un cane dal carattere mite, gioviale e soprattutto di compagnia, a patto che il padrone assecondi la sua voglia innata di gioco e lavoro. E’ un cane molto ubbidiente a cui piace rendersi utile nel lavoro; molto attaccato a colui che lo accudisce, è capace di esprimere una grande affettuosità.

Un consiglio per i proprietari di Border Collie. Essendo un cane molto intelligente (la classifica di Stanley Coren della University of British Columbia lo piazza al primo posto) attenti a non commettere errori nell’educazione: il cane imparerà velocemente qualcosa di sbagliato e non sarà semplicissimo correggere l’errore.

Padrone avvisato, mezzo salvato!
www.petpassion.tv/blog/


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L'angolo dei nostri amici animali
Comments: 0 | Views: 36Last Post by: *miriam (17/2/2010, 09:29)
 

B_NORM  
view post Posted on 7/2/2010, 15:35 by: *miriamReply



Oscar, il cane che ha fatto il giro del mondo in 80 giorni

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Si chiama Oscar, è un meticcio di 7 anni, e ha compiuto il giro del mondo in 80 giorni. Il tour ha toccato 29 paesi, attraversando le principali attrattive e città del mondo, come le Piramidi d'Egitto, la Statua della Libertà di New York. Oscar ha voluto lasciare la sua impronta anche sulla grande muraglia cinese.

Il World Woof Tour (il Tour mondiale del bau) è costato ben 250mila sterline ed è terminato la scorsa settimana. E' servito a sensibilizzare sul problema dell'abbandono dei cani e del randagismo. Il meticcio è stato accompagnato da alcune persone che lo hanno assistito durante le varie tappe.

La proprietaria del cane, Joanne Lefson, 38 anni di Johannesburg, ha adottato Oscar in un canile sudafricano e ha venduto la propria casa per pagare il viaggio al meticcio. "Mi si è spezzato il cuore pensando a quanti altri Oscar ci sono in giro per il mondo abbandonati", ha detto la signora.
La Lefson ha anche spiegato che il cane, prima di partire per l'avventura, ha dovuto fare il vaccino anti-rabbia, dotarsi di un microchip e indossare un passaporto per animali. Ma ne è proprio valsa la pensa, visto che l'animale ha avuto anche il tempo di farsi una vacanza romantica con la cagnetta Zara.

http://petclub.animali.tiscali.it/


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L'angolo dei nostri amici animali
Comments: 0 | Views: 27Last Post by: *miriam (7/2/2010, 15:35)
 

B_NORM  
view post Posted on 3/2/2010, 15:55 by: *miriamReply



Il golden retriever
Paola Daffunchio

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Editore: Editoriale Olimpia
Collana: Cinofilia


È uno dei cani più belli e dolci del mondo, e per questo sta facendo innamorare un numero sempre crescente di appassionati. Ma il golden è soprattutto un «retriever», come recita il suo stesso nome, e quindi un cane da lavoro che dà il massimo di sé solo quando gli viene data la possibilità di esprimersi davvero. «Lavoro» non significa necessariamente «caccia», perché questo è un cane adatto anche a chi non ama l’arte venatoria: infatti la razza, soprattutto grazie all’elevata docilità, può essere impiegata in mille altri campi, dall’agility alla pet therapy. L’importante è che il cane trovi una sua collocazione e che abbia modo di rendersi utile, perché in caso contrario non sarà mai un cane pienamente realizzato. In un momento in cui la razza è «di moda», e per questo finisce spesso in mano a persone che non conoscono bene le sue caratteristiche e lo scelgono solo per il mantello dorato, è sicuramente importante un libro che informi a fondo proprietari e aspiranti tali su ciò che significa avere un golden. Quindi si partirà dalla scelta del cucciolo, momento delicatissimo in cui è fondamentale rivolgersi alla fonte giusta (ma non è sempre facile, per un neofita, individuarla), per poi passare a informazioni sempre più approfondite sulla razza, comprese quelle meno scontate, che non balzano agli occhi osservando semplicemente il lato fisico del cane. Ampia parte del libro è stata dedicata dall’autrice alle possibili applicazioni utilitaristiche, proprio perché una razza da lavoro non dovrebbe essere mai mortificata da una vita noiosa e inutile trascorsa come «peluche» di casa. Ma sono stati esaminati anche i rapporti con i bambini, con gli altri animali, le possibili malattie e tutto ciò che può aiutare l’«umano di un golden» a diventare il padrone orgoglioso di un cane soddisfatto e felice.

www.olimpiashop.it/libri/


Edited by *miriam - 3/2/2010, 16:38

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L'angolo dei nostri amici animali
Comments: 0 | Views: 28Last Post by: *miriam (3/2/2010, 15:55)
 

B_NORM  
view post Posted on 2/2/2010, 12:52 by: *miriamReply



Conosciamo meglio il nostro amico gatto: perche’ al gatto piace tanto graffiare?

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I gatti hanno gli artigli e graffiano. E’ nota la credenza che i gatti graffino le superfici ruvide per affilare le loro unghie. Bhe’, sembra che questa sia solo una ragione secondaria. Ricerche sul comportamento dei gatti suggeriscono che la ragione principale di questo comportamento sia un’esigenza comunicativa.
Farsi le unghie sulla zampa del tavolo, sul bracciolo di una poltrona o sulla corteccia di un albero e’ un modo per comunicare alle persone o ad altri gatti la propria presenza. Ecco perche’ i felini selezionano alcuni oggetti del proprio ambiente (una poltrona, una sedia, un tronco) per affilare i loro artigli: per lasciare un segno visibile della loro presenza in quel territorio.

Inoltre i gatti hanno delle piccole ghiandole nei polpastrelli che emanano segnali olfattivi riconoscibili dagli altri gatti.
Non si sa cosa esattamente i gatti vogliano comunicare attraverso il graffio. Lo fanno tanto i maschi quanto le femmine, tanto i gatti che vivono in casa quanto quelli che vivono in strada. Potrebbe trattarsi di un modo per segnare il territorio o una semplice comunicazione di presenza del tipo: “io vivo qui, sono vivo e sto bene”.
Di norma i gatti non graffiano i mobili per fare un dispetto o per la voglia di distruggere l’ambiente circostante, ma per ragioni specifiche, una di queste e’ la comunicazione.
I gatti inoltre graffiano per stiracchiarsi, per giocare, salutare o per sfogare la frustrazione di non aver potuto fare qualcosa che desideravano fare.

I gatti usano anche l’odore rilasciato da altre parti del corpo per comunicare: hanno ghiandole agli angoli della bocca, alla base dei peli che si trovano in mezzo agli occhi, tra le orecchie e alla base della coda. Lasciano il proprio odore su persone e superfici quando si strusciano con la testa o con la coda.
Cosa vogliano dirci esattamente non e’ chiaro, si e’ notato pero’ che lo fanno di solito con le persone o con i gatti ai quali sono affezionati o con i quali si sentono a proprio agio.

L’abitudine a farsi le unghie sui mobili e sui tappeti puo’ tuttavia, per alcuni proprietari, diventare intollerabile e costare al povero micio l’allontanamento da casa.
Cerchiamo di imparare a gestire questo naturalissimo atteggiamento del gatto e non di cambiarlo; un modo potrebbe essere quello di dirottare le preferenze del vostro micio dal bracciolo della vostra amata poltrona ad oggetti, per esempio un tiragraffi, fatti apposta per soddisfare questa fondamentale e imprescindibile esigenza del gatto.
(G...

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L'angolo dei nostri amici animali
Comments: 0 | Views: 30Last Post by: *miriam (2/2/2010, 12:52)
 

B_NORM  
view post Posted on 1/2/2010, 15:59 by: *miriamReply



Animali domestici: corso per affidamento congiunto

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Ma quando moglie e marito divorziano cosa accade ai pet? Liti e separazioni sono fonte di sofferenza: oltre ai partner stessi e ai figli, anche gli animali domestici soffrono quando la coppia scoppia.

Secondo i dati raccolti negli ultimi tre anni dal Tribunale degli animali e dallo Sportello Animali di Aidaa sono almeno 3 milioni gli animali domestici vittime delle contese tra coppie separate. Per fortuna la situazione non è drammatica: nella maggior parte dei casi i coniugi si accordano sull’affidamento del pet alla persona che maggiormente accudisce l’animale. Ma non sono rari neppure gli episodi di “affidamento congiunto”, in cui i due padroni si accordano per una equa condivisione della cura del gatto o del cane, occupandosene a mesi alterni. Ed è per questo motivo che Aidaa ha deciso di organizzare il 22 febbraio un corso, rivolto esclusivamente a coppie separate, sull’affidamento congiunto del loro quattrozampe.

L’obiettivo del corso è far conoscere e diffondere la pratica dell’affido comune dell’animale di casa. Le lezioni, che verteranno su come convivere con l’animale, sulla sua alimentazione, educazione e salute, saranno anche un’occasione per avere consigli di natura legale nel caso in cui le coppie, dopo aver fatto il corso, decidano di separarsi mantenendo pero’ l’affido comune degli animali di casa e sui tempi di tenuta, sulle spese e sul benessere generale degli animali di casa.

http://amici.animali.oknotizie.virgilio.it/


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L'angolo dei nostri amici animali
Comments: 0 | Views: 26Last Post by: *miriam (1/2/2010, 15:59)
 

B_NORM  
view post Posted on 31/1/2010, 19:37 by: *miriamReply




Gli Animali nostri alleati

Nel corso degli ultimi secoli l'uomo occidentale ha sviluppato una grossa supremazia della razionalità rispetto alla istintività perdendo la giusta armonia con la sua natura e la natura intorno a sé. Per questo ora si assiste alla richiesta di riavvicinamento e di recupero da parte di molte persone di questa fonte meravigliosa che l'uomo ha nel più profondo del suo essere e che ha in comune con l'animale: la sua naturalità ed in particolare la sua istintualità che si manifesta con la spontaneità e l'immediatezza delle sue azioni.

L'uomo e l'animale vivono sullo steso pianeta e tra essi, vi è interscambio comunicativo. Sempre più stretto è il legame di interazione "familiare" in cui anche l'animale viene considerato membro; non è più un caso notare come equilibri familiari vacillanti a causa delle modificazioni strutturali nei componenti, si ripristinano inserendo nel contesto del gruppo-famiglia l'animale domestico, il quale andando a ricoprire lo spazio lasciato vuoto dall'elemento mancante, lo colma donando nuovo interesse e stimoli.

Ricerche sperimentali condotte nelle scuole, hanno evidenziato che lo studio della vita animale favorisce lo sviluppo di interazioni, la cooperazione e lo scambio di informazioni fra i bambini delle diverse classi di uno stesso ciclo pedagogico; da tale ricerca emerse che i bambini di una classe che acquisiscono conoscenze, esperienze, un vissuto , una sensibilità, una maniera d'essere e un modo di fare a contatto con una specie, con un animale o con un gruppo di animali trasmetteranno ciò che hanno appreso ai bambini di un altra classe.

Negli ultimi anni, ha iniziato ad essere studiato ed utilizzato l'animale oltre che come compagnia, come cura, il termine utilizzato per caratterizzare queste modalità di intervento é "Pet Terapy" gli inglesi chiamano "Pet" quel genere di animali da coccolare, da vezzeggiare, da accarezzare perché morbidi: cioè quelli da tenere vicini alla propria persona.

Le coccole che curano

Nel 1961 lo psichiatra Boris Levinson parla per la prima volta di Pet therapy nel suo lavoro chiamato "II cane come coterapeuta".

Nel 1969 Levinson occupandosi di Pet therapy con i bambini, notò che quando riceveva nel suo studio un bambino con disturbi psichici, questo si dirigeva facilmente verso il suo cane, dimostrandosi più spontaneo e più disponibile ad interagire con lui. Ne dedusse che l'animale fosse un mediatore utile a ristabilire i contatti sociali e lo usò in maniera sistematica nella relazione psicoterapeutica con i suoi piccoli pazienti ottenendo risultati soddisfacenti. Aveva notato infatti che un bambino spesso è intimorito nella comun...

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L'angolo dei nostri amici animali
Comments: 0 | Views: 31Last Post by: *miriam (31/1/2010, 19:37)
 

B_NORM  
view post Posted on 29/1/2010, 18:10 by: *giuliaReply



Come salvare uccellini ritrovati

Non è così insolito che in primavera ci si imbatta in un piccolo di uccello caduto dal nido, o così può sembrare.

Il nostro istinto ci induce a raccogliere il piccolo e portarlo a casa per "allevarlo".

Questo atteggiamento non è sempre la migliore soluzione.

Gran parte dei piccoli uccellini lascia spontaneamente il nido come: merli, passeri, civette ecc... quando ancora non sa volare bene, ma pur essendo ugualmente seguito e alimentato dai genitori.

Raccogliere uno di questi piccoli significa strapparlo alle cure dei genitori.

Crescerli è inoltre un rischio per quello che riguarda il loro imprinting, cioè una loro abitudine all'uomo, facendone animali con una identità deviata non più in grado di affrontare una normale vita libera.

Sono comunque due le principali situazioni che dobbiamo valutare:

Piccoli uccellini feriti o in stato di pericolo perchè minacciati da gatti o altri predatori, questi per sopravvivere hanno bisogno delle vostre cure.

Piccoli uccellini sani, anche se ancora incapaci di volare e non in pericolo: devono essere lasciati dove si trovano, semmai tenete d'occhio a distanza per un poco il piccolo per accertarvi che i genitori siano nei paraggi.

Nel caso vi sia una reale necessita di soccorrere un piccolo di uccellino o animaletto occorre procurare una scatola di cartone di dimensioni poco più grandi dell'uccellino e praticatevi dei fori sulla parte alta della scatola per l'aereazione.

Se il piccolo non si presenta completamente piumato, raccoglietelo immediatamente, e riscaldatelo tenendolo tra le mani e alitandogli addosso.

La temperatura è un fattore fondamentale per determinare la vita o la morte di un uccellino implume; se l'animaletto è costretto a rimanere a una temperatura inferiore ai 28°C per più di qualche minuto, sopraggiungono immediatamente delle affezione respiratorie che rendono impossibile salvargli la vita.

Sul fondo della scatola dei fogli di giornale.

Evitate di utilizzare gabbiette per uccelli.

Per cuccioli di mammiferi molto giovani è sufficiente una scatola di cartone imbottita con fogli di carta assorbente da cucina o fogli di giornale.

Per mammiferi adulti occorrono contenitori più robusti e l'intervento di esperti.

L'animale deve essere posto nella scatola dove non possa uscirne.

Non mettete nella scatola cibo o acqua, onde evitare che si sporchi, infettando le eventuali ferite.

Tenere la scatola in un luogo riparato, il più possibile tranquillo e al buio di modo che l'animale si tranquillizza diminuendo lo stress.

Se si tratta di animali molto piccoli, cuccioli o pulcini, sistemare accanto o sotto la...

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L'angolo dei nostri amici animali
Comments: 0 | Views: 43Last Post by: *giulia (29/1/2010, 18:10)
 

B_NORM  
view post Posted on 21/1/2010, 15:40 by: *miriamReply




Il pesce rosso: alimentazione, cura e riproduzione

Il pesce rosso è onnivoro e pertanto mangia di tutto (proprio di tutto!!). E' buona norma pertanto dare ai nostri pesciotti non solo il solito cibo secco (scaglie, fiocchi e granuli) ma anche del cibo fresco.
Oltre a beneficiarne la digestione (è noto che il cibo secco tenda a gonfiare lo stomaco) ne godrà anche la salute.
Per nostra esperienza sono molto gradite le zucchine bollite, i piselli sbollentati, gli spinaci bolliti, i chironomus, le artemie e le dafnie. Le carote non sono la passione dei nostri piccoli (si fa per dire...) ma le accettano di buon grado. Questo è il regime alimentare che seguono i nostri pesciotti. Molto importante è anche somministrare con regolarità le vitamine, che servono a mantenere i pesci sani e robusti e poco attaccabili da parassiti e batteri causa di molte spiacevoli malattie in acquario.
Diretta conseguenza di un'alimentazione così varia è la cura che le nostre bestiole richiedono. Mi spiego: la somministrazione di tanto cibo "umido" fa aumentare la carica organica dell'acqua più del cibo secco. Senza contare che i pesci se stanno bene e mangiano bene faranno tanta, tanta "cacca"!!
Detto questo bisogna quindi prevedere cambi parziali abbastanza frequenti (se la vasca è piccola tutte le settimane, altrimenti ogni 2) stando attenti a sifonare bene il fondo in modo da eliminare tutta la sporcizia depositata....
I cambi d'acqua dovranno essere in misura di un 10%/20% in funzione della frequenza degli stessi (minor quantità se più frequenti), dell'affollamento della vasca e dei valori che vengono misurati in vasca.
Si può tranquillamente usare l'acqua del rubinetto (sempre che non vengano giù porcherie strane dal rubinetto...). Personalmente noi usiamo metà acqua di rubinetto e metà acqua osmotica, stando attenti che la durezza non scenda troppo.
L'acqua dovrebbe essere preparata il giorno prima con del biocondizionatore e dovrà avere la stessa temperatura di quella in vasca, in modo da non far subire ai piccoli ;-) pericolosi sbalzi termici.
Il pesce rosso, una volta ben ambientato nella sua casa, non è affatto pauroso, anzi, è molto curioso e durante il cambio d'acqua lo vedrete gironzolare intorno al sifone prima e sotto il getto dell'acqua poi... sarà divertente giocarci!!
Andando avanti col discorso, pesci sani e robusti non faranno fatica a riprodursi. Dopo circa 2 anni di vita il pesce rosso è sessualmente maturo. L'unico modo per riconoscere con sicurezza il sesso dei nostri amici è aspettare che al maschio vengano i tubercoli nuziali. Sono dei piccoli puntini bianchi (a volte scambiati per ictio, la malattia dei puntini) che compaiono solo sulle...

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L'angolo dei nostri amici animali
Comments: 0 | Views: 29Last Post by: *miriam (21/1/2010, 15:40)
 

B_NORM  
view post Posted on 15/1/2010, 14:37 by: *miriamReply






La Medicina Naturale per i Nostri Animali
Curarli meglio, amarli di più



Marie France Muller


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In questo libro agile ed esaustivo, oltre a offrirci molti utili consigli per un’alimentazione sana e corretta, Marie-France Muller illustra alcune tecniche, tutte naturali, che ci aiuteranno a rimettere in forma i nostri amici: dall’uso di due rimedi-miracolo, l’argilla e il cloruro di magnesio, alla riflessologia, all’impiego di un metodo di massaggio vietnamita assolutamente rivoluzionario, il Dien’ Cham’.

Tecniche di cura che, oltre a essere non invasive, atossiche e semplici da adottare, sono quasi sempre gratuite oppure hanno un costo molto contenuto.

Come gli uomini, anche gli animali provano amore e dolore, gioia e sofferenza, e come noi devono affrontare gli alti e bassi della vita. Il rispetto e l’amore che nutriamo nei loro confronti, devono perciò suggerirci un’attenzione particolare per la cura della loro salute.

La francese Marie-France Muller è psicoioga e naturopata di fama mondiale ed è divenuta un'autorità nel campo delle cure e dei rimedi naturali grazie ai suoi libri tradotti in più lingue e ora pubblicati anche in italiano.

www.ilgiardinodeilibri.it/

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L'angolo dei nostri amici animali
Comments: 0 | Views: 46Last Post by: *miriam (15/1/2010, 14:37)
 

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